Riflessioni sulla Pandemia al carcere di Sulmona pubblicato il 20/04/2023

18 aprile 2023

La Casa di Reclusione di Sulmona si è resa protagonista di una interessante iniziativa, frutto delle attività culturali e formative rivolte ai detenuti all’interno del carcere. Il gruppo di studio sulla lettura ha realizzato un progetto, e poi un libro dal titolo RISVEGLI (Masciulli Edizioni) che ha raccolto le riflessioni su come i detenuti hanno vissuto il periodo dell’isolamento derivante dalla pandemia nella loro condizione di reclusi. Una condizione che è diventata ancora più problematica ma che, paradossalmente, ha spinto quei detenuti - guidati da Fiorella Ranalli, responsabile dell’area trattamentale del carcere - a riflettere di più sulle condizioni di vita “prima del Covid” e su quelle personali prima della reclusione. Ne è venuta fuori una raccolta di brevi racconti personali, in alcuni casi espressi in forma “poetica”, che evidenziano come il lavoro di lettura e di scrittura rivolto alle persone detenute sia un valido deterrente per uscire dalla condizione di “reclusi” dal punto di vista mentale e psicologico, per aprirsi verso nuove prospettive di vita. “Con questo progetto si passa da una condizione di “azione” a quella di riflessione e di pensiero”, ha dichiarato la scrittrice Dacia Maraini, ospite d’onore nell’evento di presentazione del libro. “Solo con la cultura si può uscire da una condizione di emarginazione e creare le condizioni di riscatto sociale cui tutti voi avete diritto” ha detto la scrittrice rivolgendosi ai detenuti presenti in sala.
All’incontro, preceduto dai saluti del Direttore della Casa di Reclusione Stefano Liberatore, hanno partecipato anche la rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale, Caterina Fantauzzi e la responsabile dell’Ufficio Integrazione Sociale della Regione Abruzzo, Francesca Rasetta. Quest’ultima si è soffermata sul progetto RI.ME. - Riparazione e Mediazione, finanziato da Cassa per le Ammende e Regione Abruzzo, che interessa anche la Casa di Reclusione di Sulmona e i suoi detenuti, che fruiscono dei servizi di giustizia riparativa e mediazione penale, tramite le operatrici della cooperativa C.R.I.S.I., soggetto attuatore.

Alessandra De Cecchis, dirigente del CPIA, Marianna Mastrodomenico, dirigente sanitario e Alessandra Verrocchi, psicologa, hanno presentato il progetto.
I detenuti che hanno contribuito alla scrittura del libro hanno letto alcuni brani e raccontato - con orgoglio e commozione - la loro personale esperienza, da loro stessi giudicata bella e molto coinvolgente.
Ha condotto l’incontro la giornalista Maria Rosaria La Morgia.